Installazione bidet sospeso
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L’acquisto dei sanitari con IVA agevolata

La ristrutturazione del bagno, come qualsiasi altra opera edilizia, comporta spese significative.

L’IVA agevolata ristrutturazione bagno al 10% è stata pensata dall’Agenzia delle Entrate per agevolare i proprietari delle abitazioni. Ecco i dettagli dell’IVA agevolata per la ristrutturazione del bagno, e tante informazioni utili a chi sta pensando di effettuare questa operazione.

IVA agevolata per la ristrutturazione del bagno

L’IVA agevolata al 10% si applica alle prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati sulle unità immobiliari abitative. Tuttavia, la riduzione dell’aliquota IVA si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi.

Ad esempio, se il costo totale dell’intervento di ristrutturazione del bagno è di 10.000 euro, la manodopera costerà 4.000 euro e i beni significativi come rubinetteria e sanitari costeranno 6.000 euro. In questo caso, l’IVA al 10% si applicherà solo sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo dei beni significativi (ovvero 4.000 euro). Sul valore residuo dei beni (2.000 euro) l’IVA si applicherà nella misura ordinaria del 22%.

I “beni significativi” che rientrano nell’IVA agevolata sono ascensori e montacarichi, infissi esterni e interni, caldaie, video citofoni, apparecchiature di condizionamento e riciclo dell’aria, sanitari e rubinetteria da bagno, e impianti di sicurezza.

IVA agevolata ristrutturazione bagno
IVA agevolata ristrutturazione bagno – pexels max rahubovskiy

Interpretazione della legge di bilancio 2018

La legge di bilancio del 2018 ha fornito un’interpretazione della norma che prevede l’aliquota IVA agevolata al 10% per i beni significativi. Questa spiega come individuare correttamente il valore dei beni significativi quando con l’intervento vengono forniti anche componenti e parti staccate degli stessi beni.In particolare, la determinazione del valore va effettuata sulla base dell’autonomia funzionale delle parti staccate rispetto al manufatto principale.

In presenza di questa autonomia, i componenti o le parti staccate non devono essere ricompresi nel valore del bene, ma in quello della prestazione (e quindi assoggettati ad aliquota IVA ridotta del 10%). Al contrario, devono confluire nel valore dei beni significativi e non in quello della prestazione se costituiscono parte integrante del bene, concorrendo alla sua normale funzionalità.

La legge di bilancio ha inoltre previsto che la fattura emessa da chi realizza l’intervento deve specificare, oltre all’oggetto della prestazione, anche il valore dei beni significativi forniti con lo stesso intervento.

IVA agevolata ristrutturazione bagno
IVA agevolata ristrutturazione bagno – pexels max rahubovskiy

Quando non spetta l’IVA agevolata

Ci sono alcune circostanze in cui non spetta l’IVA agevolata per la ristrutturazione del bagno. In particolare, non si applica l’aliquota ridotta a:

  • materiali o ai beni forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori.
  • materiali o ai beni acquistati direttamente dal committente.
  • a prestazioni professionali, anche se effettuate nell’ambito degli interventi finalizzati al recupero edilizio.
  • a prestazioni di servizi resi in esecuzione di subappalti alla ditta esecutrice dei lavori. In tal caso, la ditta subappaltatrice deve fatturare con l’aliquota IVA ordinaria del 22% alla ditta principale che, successivamente, fatturerà la prestazione al committente con l’IVA al 10%, se ricorrono i presupposti per farlo.
IVA agevolata ristrutturazione bagno
IVA agevolata ristrutturazione bagno – pexels max rahubovskiy

Lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione

Per tutti gli altri interventi di recupero edilizio, come i lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, è prevista l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 10%. Questo vale per le prestazioni di servizi dipendenti da contratti di appalto o d’opera relativi alla realizzazione degli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione, nonché per l’acquisto di beni forniti per la realizzazione degli stessi interventi di recupero edilizio.

Inoltre, l’aliquota IVA del 10% si applica, alla fornitura dei cosiddetti beni finiti, ovvero quei beni che, benché incorporati nella costruzione, conservano la propria individualità, come per esempio, porte, infissi esterni, caldaie e sanitari. Su InBagno è possibile trovare diverse tipologie di sanitari:

Beneficiare dell’IVA agevolata per la ristrutturazione bagno

In ogni caso, per beneficiare dell’IVA agevolata per la ristrutturazione del bagno, è importante verificare che i lavori da effettuare rientrino nella normativa. E che i beni significativi siano correttamente individuati e valutati. Inoltre, è necessario che la fattura emessa dal professionista o dall’impresa che si occupa dei lavori specifichi il valore dei beni significativi forniti con l’intervento.

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IVA agevolata ristrutturazione bagno – pexels max rahubovskiy

Chi sta pensando di effettuare la ristrutturazione del proprio bagno, può contattare un professionista del settore. Ciò per ottenere una consulenza sulla valutazione dei i costi e le diverse opzioni disponibili. Così, è possibile ottenere un preventivo preciso e dettagliato. E avere la certezza di effettuare i lavori in modo corretto e in linea con le normative fiscali vigenti.

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